SCHEDA TECNICA
Traumfabrik
produzione - T.K. & S.
titolo originale - Clavature 20 Traumfabrik
genere - documentario
durata - 50' 57''
shooting format - 16/9 digitale Dvcam
lingua originale - italiano
regia e sceneggiatura - Emanuele Angiuli
produttori - Emanuele Angiuli, Imago Orbis, Fabio Bianchini.
produzione - Imago Orbis
montaggio - Emanuele Angiuli, Fabio Bianchini
musiche originali - Centro D’Urlo Metropolitano, Gaz Nevada
anno produzione - 2008/2009
cast - Giampiero Huber, Filippo Scozzari, Gianluca Galliani, Giorgio Lavagna, Marco Dondini, Alessandro Raffini,
Fabio Sabbioni, Renato De Maria, Franco Berardi, Roberto Freak Antoni.
SinossiITA ENG
C’è stato un momento, un periodo durato circa cinque anni, a cavallo tra il ‘77 e ‘81 in cui la città di Bologna era
diventata il centro del mondo, tutto sembrava accadere all’interno delle sue vecchie mura, era diventata una specie di
snodo geografico della fantasia, della creatività, della riscossa della marginalità…era il periodo di tante utopie
diverse tra loro, che davano vita a un nuovo “strato sociale” unite da un progetto rivoluzionario fatto di creatività
e nuovi linguaggi, della immaginazione al potere, dei bisogni, della creatività dispiegata in tutte le sue forme, delle
manifestazioni creative del movimento studentesco, degli indiani metropolitani, di A/traverso e altre fanzine politiche,
del convegno del movimento e non del ’77, del DAMS, di radio Alice, degli incatenati in piazza Maggiore, delle
Zangherate, degli studenti fuoricorso, delle droghe come sperimentazione, e di tante altre cose… Di Bologna, del ’77
e di quel periodo se né parlato a lungo e tutto si sa e tutto si conosce…una storia però è rimasta fuori, ai margini
della “Storia/e”, e che conoscono in pochi se non i protagonisti e le tante persone che hanno attraversato, conosciuto,
respirato, sperimentato, incontrato e vissuto anche solo per pochi attimi, il luogo e gli attori di questa storia.
E’ una storia che aggiunge un altro tassello e completa la storia più conosciuta di Bologna del Marzo 77 e di tante
altre cose che si son dette, raccontate, viste e memorizzate. E’ la storia di un appartamento occupato in pieno
centro, durante una manifestazione politica nel ’76. E’ la storia di una occupazione nata da esigenze diverse che
rispecchiavano l’influenza sociopolitica di quel periodo. E’ la storia di un appartamento e di un gruppo di ragazzi
ai quali col tempo se ne sono aggiunti altri con le stesse idee, ingenuità e voglia di fare, di essere, di provare.
E’ la storia di tanta energia, parole, intuizioni e produzioni nate e uscite dallo stesso appartamento, era come
una calamita attirava gli esseri più disparati/disperati nella loro intuizione e follia creativa, nel loro
malessere incontrollato di crescere e prendere le misure con la società. In questo appartamento si sono tenuti
a battesimo una serie di iniziative editoriali, musicali e sperimentazione musicale, di video arte,
video maker e performance varie. Sempre in questo appartamento luogo di incontro di personalità varie, sono usciti
i primi numeri di Cannibale, Frigidere, Lux Electrix, Musica 80, si riunivano i componenti del Centro D’Urlo
Metropolitano, poi diventati Gaz Nevada, e poi anche gli Stupid Set e i Grabinsky gruppo di videomakers.
E’ anche la storia raccontata da persone che sono diventate adulte in seguito, ma che nulla hanno rinnegato del
loro passato come percorso di vita. Cosa mi ha spinto ha raccontare questa storia, fondamentalmente il
ritrovamento di circa 1.500 negativi in B/N che testimonia parte del mio passato 1976/1980 , unita all’esigenza
di volere raccontare a mia figlia Ginevra oggi 18enne, quel era il mio mondo alla sua età, le mie esperienze,
i miei amici, come si viveva, il contesto sociale, la voglia di cambiamento e tante altre cose. Penso che questa
sia stata la vera motivazione che mi ha spinto a intervistare, girare, montare e concludere questa storia.
TRAUMFABRIK (?) was occupied during a political demonstration that crossed the historical center of Bologna, via Clavature
Little by little, I found myself surrounded by kids, all extremely entertaining, to their credit, and all extremely idiotic, to my credit.
Filippo called the place Traumfabrik, he drew the logo on the door, and that's when everything started.
I walk into this chaos and Huber brings me to his office, in the back, there was a drafting table with box cutters, pieces of paper all over the floor, pictures, photocopies
Filippo had a birdcage in his room, and in it was a photo of Huber. And I asked him, "Why do you have that?" And he said, "Because Huber is in a cage."
Another project was born, this group that in the beginning called themselves the City Screaming Center
And I said, what kind of cage? And he said, "An ideological cage."
We didn't realize at first that we were doing something that should have come before, an exercise in expression, in letting it out, interpreting it...
We felt we were something different, not against something, but an evolution, it was time for things to change, though we didn't know exactly what.
It was an attitude that was more related to visual art, so it was much more conceptual.